giovedì 8 maggio 2008

SULLE STRADE DEL MAROCCO




DIARIO DI VIAGGIO



PRIMA DI PARTIRE

"Per prima cosa si viaggia con l'immaginazione": preparazione del viaggio!

Due mesi prima della partenza abbiamo iniziato a cercare materiale sul Paese che ci piaceva andare a visitare: foto, siti internet, testi vari. Abbiamo girato varie librerie alla ricerca della nostra guida ideale, confrontandone diverse fino ad acquistarne ben tre! Ognuna con delle caratteristiche diverse (una per le info artistico-culturali, una per il territorio, una per la sopravvivenza...) Insieme alle guide ci siamo portati a casa una grande carta stradale (grande nel senso che aperta occupa un terzo della nostra sala da pranzo!)

Nella nostra testa il Marocco iniziava a prendere forma e colore. Nomi di luoghi e città diventavano sempre più familiari, ci documentavamo sulla storia del Paese, sui suoi usi e costumi e sulle zone che dal nostro punto di vista ci sembravano più interessanti.
Tenendo in considerazione che purtroppo faremo il viaggio nel mese di agosto, la nostra scelta è stata fortemente influenzata dalle temperature... Attraversare il Sahara per giorni e giorni non ci sembrava una buona idea, come pure perdersi nelle viuzze delle medine delle grandi città imperiali (40 gradi garantiti!) Così abbiamo privileggiato un tour che attraverserà i monti del Medio e dell'Alto Atlante, alla scoperta di una natura incontaminata e selvaggia, per concludersi sulle ventilatissime coste dell'Oceano Atlantico. Tuttavia non disdegneremo qualche puntatina nelle zone pre-sahariane, sia per ammirare gli splendidi palmeti e le rosse kasbah, sia perchè alcune delle cooperative che ci interessa visitare si trovano proprio da quelle parti. Già, perchè la nostra attenzione non sarà diretta solo alla meravigliosa natura di questo Paese, ma anche alla sua gente; speriamo di poter conoscere da vicino la vita dei marocchini e della sua componente berbera. Per acquistare i regali per i nostri amici ci recheremo in diverse cooperative che producono e vendono i prodotti che più ci interessano, in modo da avere un'occasione di incontro importante con i produttori.
Nella speranza di conoscere tante famiglie marocchine (e la cucina della loro casa!) abbiamo comprato una busta di giochi per bambini che speriamo di poter regalare ai loro piccoli.







Questo è il giro che abbiamo pensato di fare, fermandoci con più attenzione nelle zone cerchiate di rosso


Finalmente abbiamo casa!

Gli alberghi non ci piacciono, soprattutto quelli che possiamo permetterci con il nostro budget... Dovendo fare un viaggio nel quale ogni giorno ci si sveglia in un posto diverso l'ideale sembrava essere la classica tenda da camping. Ma vi rendete conto cosa significa montare e smontare la tenda, aprire e chiudere sacchi a pelo e materassini ogni santo giorno??!
Poi all'improvviso ecco l'apparizione. Ci trovavamo su una spiaggia semi deserta della Puglia quando alle nostre spalle è comparso un gigantesco fuoristrada guidato da un cowboy francese con famiglia al seguito. Si sono fermati ed il cowboy (camicia rigorosamente aperta sulla pancia pelosa) ha iniziato a smontare lato dopo lato una specie di carrello attaccato al fuoristrada: in un minuto ha tirato fuori una casa come un coniglio dal cilindro! Non credevamo ai nostri occhi, una gigantesca tenda da campeggio (ma di quelle potenti) si stendeva sul tetto del fuoristrada, la parte anteriore poggiava su dei pali di metallo in modo da creare un'incantevole veranda sotto la quale il francese aveva già prontamente sistemato tavoli sedie e fette di melone fresco! La moglie, con un meraviglioso cappello di paglia, dopo aver salito con eleganza la scaletta di metallo che portava su fino alla tenda spariva all'interno lasciandoci intravedere cuscini e materasso...
Prima di allora non avevamo mai visto niente del genere, ma ora non potevamo più tornare indietro. Una tenda del genere, così facile da montare, così confortevole e resistente era proprio quello che faceva al caso nostro. Ma potevamo noi permetterci un Defender corredato di "camera da tetto"? Proprio no!
Tornati a casa ci siamo prontamente collegati a internet per cercare di capire meglio quello che avevamo visto ed è così che ci si è aperto dinnanzi il meraviglioso mondo delle "tende da tetto". Dopo aver letto vari siti di case produttrici e forum c'eravamo fatti un'idea chiara dei vari modelli esistenti e dei costi (oltre i mille euro!) Grazie ad Ebay abbiamo scoperto che era possibile trovarle anche usate... i costi si aggiravano intorno ai 600 Euro. Oltre al costo elevato ci turbava l'idea di montare un tale catafalco sulla nostra semplice Fiat Uno rossa... ( tutte le foto su internet ritraevano formidabili fuoristrada).
Per tre giorni le nostre menti sono state assillate dal dubbio: super tenda di lusso o tendina classica? (magari quella del Decatlon che si monta in 3 secondi!) 600 euro contro 50...
Alla fine abbiamo optato per il catafalco...su in fondo era un investimento! Oltre al confort (che in 15 giorni di spostamenti continui non è poco) avremo la libertà di poterci fermare ovunque in qualsiasi momento ci prenderà la voglia, senza essere necessariamente vincolati ai campeggi.

La nostra casetta sarà una Overcamp originale con solo un anno di vita che ieri abbiamo già collaudato ai parcheggi dietro casa, tra gli sguardi sbalorditi dei vecchietti che portavano il cane a far pipì. Il nostro prossimo obbiettivo è quello di lavarla per bene (per liberarla dalla sua anima precedente... e da qualche cacchina di piccione) e corredarla di vari gadgets (lenzuola, luce, scatole varie e portaoggetti).







SIAMO ARRIVATI IN MAROCCO!


Siamo in un internet point a Fes. Non possiamo raccontarvi molto purtroppo, ci sono problemi con le tastiere che o scrivono in caratteri arabi oppure hanno le lettere latine invertite, percui stiamo scrivendo tenendo le lettere a memoria... per ora abbiamo visitato velocemente Ceuta, oltrepassato il confine e abbiamo dormito la prima notte a Martil, citta sul Mediterraneo molto importante per il turismo locale, spiaggia larghissima, di sabbia dorata e migliaia di persone, molte donne fanno il bagno vestite. Bambini a palate, abbiamo incontrato anche una colonia (per Grazia: le insegnanti dotate di fischieto avevano metodi paramilitari, ma molto efficaci... e i bambini si divertivano da matti!) il campeggio era strapieno di marocchini, come sanno sistemare le tende loro nessuno al mondo! (altro che tedeschi) la mattina the verde alla menta servito in meravigliose teiere: qui l'eleganza non manca mai!


Abbiamo attraversato le montagne del Rif facendo tappa a Tetuane: ci hanno rifilato 2 tappeti! per le montagne ci rincorrevano per venderci hascish...

Siamo arrivati a Fes di notte, lungo la strada un motociclista ci ha portato fino al camping: posto stupendo, immenso, a misura di turista, ma deserto...

Il motociclista si e' presentato stamattina con un suo amico per farci da guida nella medina: e' venuto in macchina con noi! era molto gentile, simpatico e premuroso, con lui accanto eravamo intoccabili. Peccato pero che il suo giro turistico e' stato un susseguirsi di negozi e cooperative... bellissima esperienza ma anche oggi ci hanno rifilato tante cose! tuttavia sono oggetti meravigliosi e l'esperienza di bere con loro the alla menta mentre ti tirano giu il negozio e' una esperienza unica!
Gio si e' scoperto essere un portentoso mercante: riesce sempre ad arrivare a un terzo del prezzo iniziale... cosa assurda che non solo non si arrabbiano ma lo stimano persino, e spesso alla fine della contrattazione ci fanno pure dei regalini.

Vanessa e' stata ribattezzata Fatima, tutti le dicono che sembra berbera.



W il Marocco



FINO AL DESERTO



Dopo Fes il nostro viaggio si e' andato sempre piu' distaccando dal classico turisteggiare...
Abbiamo lasciato in valigia vestiti eleganti e riservatezza per ritrovarci a mangiare a casa di famiglie berbere nelle kasba delle oasi del deserto. Grazie al mal di stomaco di Fatima che nel frattempo e' stata ribattezzata nuovamente in Guarda', nome berbero che significa rosa del deserto, siamo entrati nella parte della kasba riservata alle donne. Che emozione, una stanza con le mura di fango e paglia, il suolo coperto di tappeti, cuscini, donne e piccoli dormienti. Abbiamo suonato con loro i tamburelli tradizionali, bevuto the e se non fosse stato cosi' tardi Vanessa sarebbe stata decorata con l'henne'. Le popolazioni berbere sono molto ospitali, e' difficile trovare un momento di privacy, ma si sta bene in loro compagnia. Siamo ancora troppo emozionati e frastornati per descrivervi con chiarezza quello che abbiamo visto e provato.



Qui e' davvero esotico, se il termine puo' chiamarvi alla mente qualcosa, abbiamo dormito nelle lussureggianti oasi sotto un tappeto di stelle, con il vento che profuma di cannella. I paesaggi ci lasciano senza fiato, qui la natura e' talmente bella e imponente da sembrarci sfacciata.


Ci siamo spinti fino alle prime oasi del deserto dove il cielo e' di un blu mai visto e la temperatura non e' poi cosi' insopportabile per chi e' abituato a confrontarsi con l'afa di Roma...

Abbiamo distribuito una buona meta' dei regali che avevamo portato; anche delle semplici matite qui sono un dono prezioso e questo fa un certo effetto...

Abbiamo vissuto momenti cosi' emozionanti che quelli di Overland a confronto sono delle passeggiate di salute. La mitica Uno rossa ha attraversato l'Alto Atlante da parte a parte, sotto una pioggia battente su stradine solo parzialmente asfaltate, ad ogni curva un dirupo. Ovviamente su quelle strade eravamo gli unici turisti e i bambini dei villaggi ci guardavano come marziani.
La cosa piu' importante, la notizia che tutto il reparto CR aspettava... ebbene si, le abbiamo trovate... le nostre amiche bertucce. Avete presente il film Gorilla nella Nebbia... togliete la nebbia, metteteci gli alberi di cedri ed e' fatta. Abbiamo condiviso la nostra merenda con una intera famiglia di scimmiette, sono animali davvero adorabili.

Ora ci troviamo tra le Gole del Dadés, un lungo fiume che bagna la Valle delle Rose. Domani visiteremo la citta' dello zafferano e poi risaliremo la costa lungo l'Atlantico.




Ora dobbiamo lasciarvi, stasera abbiamo un impegno mondano, siamo stati invitati a un matrimonio in puro stile berbero, ci saranno circa mille invitati....



SULLA VIA DEL RITORNO
Seduti a terra, in un piccolissimo villaggio, abbiamo assistito alle danze berbere che allietano le notti dell'ultimo giorno di festeggiamento del matrimonio (qui in tutto la festa dura ben quattro giorni!) Tutti gli invitati erano radunati nella piazzetta del villaggio, i ballerini sistemati su due file opposte di uomini e donne, si muovevano lentamente al suono di una specie di litania che a ogni ritornello si ripeteva sempre più veloce, sotto le stelle, illuminati da un unico faro alogeno che funzionava ad intermittenza. Le danze si protraevano fino allo spuntare del sole, ma noi a una certa abbiamo abbandonato la festa, il villaggio era appoggiato tra i monti e tirava una certa brezza...
Alle luci del mattino, rinfrancati dal riposo e dalla frescura di questi luoghi ci siamo incamminati in direzione dell'ovest. Il primo tratto di strada ci ha sorpresi ancora una volta con gli occhi e la bocca spalancati per lo stupore delle architetture che il vento delle gole scolpisce su queste rocce, che tanto ci ricordano i canyon e i deserti che abbiamo visto nei film. Dopo un paio di ore di viaggio ci siamo ritrovati ad attraversare il deserto dell'Hammada, una distesa di sassi rossi e arancio alle pendici dell'Anti Atlante. Nonostante ci fosse un sole fortissimo non abbiamo potuto fare a meno di scendere dalla macchina per calpestare quello strano paesaggio. Il suolo di Marte ce lo immaginiamo così, secco, spaccato dal sole, battuto dal vento, desertico e solitario; nessun essere umano apparte noi, solo qualche camaleonte che di tanto in tanto ci attraversava la strada, ogni volta di un colore diverso... Stare qui ad ascoltare il vento è un'emozione unica e davvero intensa!
Dopo aver raccolto qualche sasso da portare agli amici siamo risaliti in macchina alla volta di Taliouine, in pratica anche oggi abbiamo guidato tutto il giorno!
Siamo arrivati in città giusto in tempo per la merenda, con una certa fame visto che come al solito il pranzo era saltato. Sulla strada principale c'era parecchio movimento ed una serie di gradevoli bar colmi di clienti locali, tra cui anche molte donne. Il vantaggio di questa città è che non ha niente di turistico, per cui possiamo godercela per quello che è! E' un piacere gustare deliziosi dolcetti all'ombra di un porticato mescolati agli abitanti della città, osservando il colorato brulichio delle persone che sempre anima le città a quest'ora del giorno, quando c'è ancora molta luce ma il sole è meno aggressivo... situazione ideale per una bella passegiata in compagnia!
Arriviamo alla Cooperativa dello zafferano: fuori, nel parcheggio, facciamo amicizia con due bimbi che vendono collane utilizzando i profumatissimi semi degli alberi che ondeggiano sulle nostre teste. La cooperativa è divisa in due parti: una per il negozio e una per il museo. Nel negozio è possibile imparare tutto quello che c'è da sapere sullo zafferano, al solito sorseggiando thè che qui è aromatizzato allo zafferano; a spiegare tutto c'è un simpatico signore, sullo zafferano sa tutto ed organizza pure feste in città! Deve essere un personaggio importante all'interno della comunità... ci invita allo spettacolo che si terrà stasera in piazza. Ci penseremo... Il museo è gestito da un'artista, un signore molto magro dai modi lenti ed eleganti; rimane molto contento del nostro interesse per la mostra da lui allestita con tanto amore. Anche con lui c'è un piacevole scambio emotivo ( quello verbale qui per noi è sempre un problema...) e di indirizzi!
La sera ceniamo lungo la via, sulla strada arrostiscono carne macinata, servita con pane e un'insalata di pomodori e cetrioli: il prezzo è irrisorio e l'atmosfera tipica. Ci arrivano alle orecchie le note di una musica... deve essere la festa! ci avventuriamo a piedi per le vie della città, su strade di terra battuta, alla luce delle stelle, non avendo la più pallida idea di dove andiamo, seguendo il suono dei tamburi. Oltre le mura di case basse e modeste ci si apre uno spettacolo incantevole: la piazza è piena di gente, musica e bandierine colorate che si muovono nel vento. L'illuminazione è costituita da classiche lampadine a incandescenza, ma nell'insieme è di grande effetto! Ci sediamo a terra in un angolo, dalle vie continua ad affluire gente, uomini, donne, vecchi e bambini, si portano da casa sedie, sgabellini (spesso artigianali) o addirittura tappeti. Dopo un po' siamo circondati... è un piacevole assedio! Siamo gli unici europei e diamo nell'occhio, ci scambiamo occhiate curiose... è un gioco divertente. Proviamo a scambiare qualche parola con i nostri vicini, come al solito sono tutti molto ospitali.
Il mattino seguente inizia la risalita verso nord. Più ci spingiamo avanti e più ci sembra di esserci già lasciati il Marocco che abbiamo amato alle spalle.
Attraversiamo Agadir in fretta, ci ricorda troppo le grandi città, tanti turisti occidentali, confusione e traffico. Un ultimo salto nelle montagne dell'Atlante, occasione per vedere da vicino degli strani piccoli cactus e l'ultimo palmeto. Arriviamo sulla strada che costeggia l'oceano, questa notte dormiremo ad Essaouira.
Visitiamo la città col sole del mattino; nonostante siamo al mare fa freschetto, c'è un vento molto forte e troviamo riparo dentro le mura della fortezza. La medina di Essaouira è tutta bianca, molto ordinata, rilassante... e piena di turisti occidentali! Iniziamo a sentire aria di casa e non capiamo bene se questo ci rallegra o ci riempie già di malinconia. Vanessa approfitta dell'ultimo giorno di viaggio per provare un piacere che ancora non aveva avuto modo di assaporare: le delizie dell'hammam! Ne trova uno veramente gradevole, pulito e curato, gestito da ragazze gentilissime. Ne esce entusiasta e rilassata, peccato non avere questi posti in cui si può chiacchierare e giocare con l'acqua anche da noi.
Uno sguardo alla spiaggia, larghissima e gremita di bagnanti e serfisti. Il vento è molto forte... Ma come fanno a stare in costume?!
E' ora di pranzo, ma per noi è il momento di rimetterci in viaggio, la nostra prossima e ultima tappa è Safi, città di vasai.



Approfondimento: l'Argania spinosa

L'unica foresta di argania esistente al mondo si trova nella fascia costiera del Marocco (800 mila ettari), all'incirca tra Safi e Tiznit, nel sud-ovest del Paese.

L'argania appartiene alla famiglia delle sapotacee, ha foglie di tipo coriaceo, fiori piccoli di colore giallo e frutti di un verde tendente al giallo che cominciano a maturare dal mese di giugno.
Questa pianta ha un accrescimento molto lento e oggi è minacciata da un eccessivo disboscamento.

Sulle cime degli alberi si possono incontrare delle capre al pascolo che si nutrono di foglie, frutti e rametti teneri. Le capre poi espellono i durissimi noccioli dei frutti attraverso rigurgidi. Nei ricoveri del bestiame si possono trovare grandi quantitativi di noccioli di argan. Questi vengono usati per la produzione dell'olio. Ma non tutto l'olio di argan viene prodotto così! il sistema più classico consiste nel raccogliere direttamente i frutti al di sotto degli alberi.

Processo di estrazione artigianale dell'olio di argan alimentare:

Per ottenere 1 litro d'olio in media servono i frutti di 5 alberi! Dai frutti poi si prelevano i semi i quali vengono rotti a mano e successivamente tostati, (fino a quando non scuriscono) ridotti in poltiglia grazie al processo di molitura che si avvale di un tradizionale mulino di pietra. Questa poltiglia viene poi messa a seccare in un luogo asciutto e fresco per circa una settimana. Una volta asciugata la poltiglia raggiunge la consistenza di una pasta morbida che attraverso dei maneggiamenti e delle pressioni determina l'estrazione manuale dell'olio.
L'olio prodotto è di colore marrone chiaro, più leggero di quello d'oliva, molto digeribile e di sapore forte.
La pasta rimasta è utilizzata come mangime per il bestiame.

Per il processo di estrazione dell'olio di argan cosmetico vale lo stesso discorso ad eccezione della tostatura che viene omessa.

Oltre ai metodi descritti sta iniziando a essere praticata anche la spremitura di tipo meccanico.

L'olio di Argan è ricco di sostanze antiossidanti, contine acidi grassi omega 3 e 6 e vitamina E e A. L'olio cosmetico viene usato per combattere l'invecchiamento della pelle, per nutrire i capelli, come cicatrizzante e per tanti altri usi.

4 commenti:

manù ha detto...

Ciao! Molto interessante il blog e il vostro viaggio. Io ho fatto una cosa simile 5 anni fà, solo che poi non sono più tornata in Italia...vivo a Marrakech.
Grazie per il vostro racconto e per l'entusiasmo che avete trasmesso.
Saluti da Marrakech

Emanuela

Gifelt ha detto...

Che bello il vostro racconto! E' proprio così il Marocco, coloratissimo ed emozionante!
Noi lo abbiamo percorso in camper ed è indimenticabile una notte , nel deserto, passata a guardare le stelle.
Giulia

Giordano M. ha detto...

Grazie Manù e Gifelt per i vostri commenti... ci hanno fatto molto piacere, speriamo di risentirvi presto!

Anonimo ha detto...

Bellissimo il racconto e dolcissimi tutti e due, a maggio ci andrò anch'io e spero di rivivere le vostre preziose esperienze e sensazioni.

Siete comunque dei veri turisti.
Complimenti e mi piacerebbe viaggiare con voi.

un abbraccio